Orazio Pigato

(Reggio Calabria, 1896 - Verona, 1966)

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Casetta bianca 

188. Casetta bianca.

Olio su tela;

45 x 54 cm

(Schedatura 1990 n. 242/OA)


 

Il fervore cultural-artistico che aveva caratterizzato ed alimentato gli anni Cinquanta non tarda a concretizzarsi anche a Castelfranco con una iniziativa memorabile e di ampio respiro quale fu quella dell'organizzazione del Premio Giorgione nei primi anni Sessanta. I presupposti dai quali questa mostra partì, voluta a carattere biennale, alternandosi con le mostre veneziane dei Giardini, furono quelli di concentrare l'attenzione su uno dei generi artistici che da sempre avevano dato spunto alla creazione di capolavori assoluti: il paesaggio. Il paesaggio perché Castelfranco, grazie al genio di Giorgione, non poteva caratterizzarsi in modo migliore. Giorgione, quindi, da un lato e Poussin dall'altro, quale altro vertice ineguagliato del paesaggismo di tutti i tempi. Venne organizzato un gemellaggio italo-francese, dando così carattere internazionale all'esposizione: Castelfranco-Les Andelys, le due città natie dei due grandi artisti, di cui del secondo, come curiosamente riportano anche più articoli francesi, veniva ritenuto che si fosse fermato, venendo in Italia dalla Francia, a Castelfranco per studiare i maestri italiani del Rinascimento e qui avesse lasciato un dipinto, tutt'oggi esistente. Le ambiziose prerogative del Premio di pittura Giorgione-Poussin, che verrà riproposto due anni dopo, per l'ultima volta, semplicemente come Il paesaggio Veneto, secondo Premio Biennale di pittura Giorgione per artisti contempoarnei, furono la causa stessa della sua fine. Il vincolo del tema del paesaggio da un lato, criticato aspramente da molti artisti, ed il notevole impegno richiesto per poterlo rinnovare dall'altro, con tutte le conseguenze che ne sarebbero venute, portarono alla sopressione delle mostre. Negli anni successivi, più per iniziativa privata, ci furono timidi e limitati tentativi di riproposta con forme diverse, che non ebbero poi alcun seguito. L'esposizione del 1961 venne organizzata in due sezioni, con i relativi premi: la prima, a tema libero, riservata ai soli pittori invitati; la seconda, ispirata al paesaggio veneto, con partecipazione libera, previa accettazione della giuria. Il bel e ben conservato dipinto di Orazio Pigato qui presentato, esposto nella prima sezione (dove ne espose anche un'alto, ed un terzo nella sezione riservata al Paesaggio veneto), vinse ad ex aequo con quello di Giorgio Bellandi (si veda la scheda successiva) il primo Premio Città di Castelfranco Veneto, ed entrò così nella Raccolta Comunale. Raffigura una casa in un paesaggio veneto concepito, con qualità, in una composizione in fondo ancora di modo tradizionale di fine secolo, seppure nel colore, steso con grafismo descrittivo, incisivo per la sua vivezza e luminosità, specie nel bianco della casa, mostra contatti precisi con le nuove tendenze del paesaggismo rigorosamente figurativo affermatosi tra le due guerre.

Nel marzo del 1968, la vedova dell'artista, Fausta Pigato, chiese il dipinto per esporlo alla mostra postuma dedicata al pittore dal Comune di Verona, città dove lungamente aveva vissuto ed operato; così come, sempre grazie alla mediazione della moglie, il dipinto venne richiesto per la mostra del 1976 allestita a Villa Simes di Piazzola sul Brenta.

 

Provenienza:

Premio Giorgione-Poussin, 1961.

 

Bibliografia:

Premio Giorgione-Poussin, 1961, pp. 40, 48.


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