Per la provenienza si veda quanto detto alla scheda n. 77. A
tal proposito una ulteriore indicazione ci viene dal Battiston: <<1766
ss. con Disegno di F.M. Preti (presso il civico Museo>> (Battiston P.,
1935?, p. 54). Si tratta sicuramente dell'album qui presentato, custodito
oggi, dopo il restauro del 1986, in buono stato di conservazione, e composto
da una decina di grandi foglio divisi in circa quaranta facciate, delle
quali dieci scritte e quattordici con disegni. Al frontespizio e a una
dedica con citazione dall'Iliade, fa seguito una lunga presentazione
manoscritta dalla quale si apprende che il Preti, devette aver ricevuto
l'incarico, da parte di Giovanni Cornaro, proprietario della villa
cosiddetta "Al Paradiso" in borgo Treviso (l'attuale villa Revedin-Bolasco),
di effettuare degli studi per riadattare le due palazzine dello Scamozzi con
l'aggiunta di una parte centrale che le unisca. Il presente album deve
essere il progetto elaborato dal Preti. Dal suddetto testo si avverte la
preoccupazione dell'autore di interpretare, nella nuova costruzione, lo
stile dello Scamozzi per dare armonia a tutto l'insieme; e allo stesso tempo
la volontà di rendere funzionale e decoroso l'intero complesso. Si riportano
di seguito i brani più significativi del testo: <<...trattandosi di
giuntare a' fabbriche di già fatte, quando non vogliasi giuntarle a caso vi
sarà sempre massima difficoltà, e nel presente rendesi a dismisura maggiore,
perché si tratta di accompagnare le due, che esistono, e di variarle in
qualche parte nel mezzo salvando moltissime necessarie convenienze, e tutte
senza pregiudizio della tanto in ogni genere necessaria Unità. Scamozzi...
fu quegli, che ideò il Pallaggio verso ponente del Paradiso, quantunque
siasi servito di alcune cose, che furono trasportate da un'abitazione più
antica, come vedesi dalle modinature, e figura delle finestre non meno che,
dalla forma delle travi, che sono sottoposte alla sala dipinta... L'altro
Pallaggio, che può dirsi non ancor terminato perché mancante nello esterno
del di lui stabilim.to ultimo è una copia del primo... perché a questo si
uniscano li due Pallaggi, e si costituisca con esso un solo corpo. Prima di
tutto convien riflettere essere il primo piano, siccome ho già detto, assai
basso, e depresso, secondariam.te esservi nel Giardino un magnifico Viale di
Statue per la maggior parte dal celebre Marinali di Vicenza scolpite, il
quale sarebbe perduto nel primo ingresso se non si aprissero fori da poterlo
vedere. Secondariam.te è necessario di conservare il carattere dello
Scamozzi facendosi la fabbrica in guisa, che paja nata tutta ad un tempo, e
pensata dal medesimo autore... mi è venuto in mente di considerare il piano
in figura di sotterraneo, e per ciò vi ho posto due Scalee al di fuori per
le quali mediante un Pianerotto... fu da me sostenuto con Cariatici, che due
ottimi effetti producono, il primo cioè che il Viale di Statue viene
indicato dai Cariatici stessi, il secondo che senza costruzione di Porte, o
rettangole, o arcuate le quali sarebbero mai sempre cattive... Per entrare
nell'abitazione al di sopra è duopo di Scale, che vi conducano, e perciò ve
ne ho fatte due a mezza chiocciola, le quali non impedendo la fuga delle
porte da un alto all'altro dei Pallaggi ridotti ad uno solo, fanno in caso
di bisogno l'effetto, siccome lo fanno ancora per salire all'ultimo
appartamento. Due sale abbiamo nei due Pallaggi ch'esistono, dipinta l'una
dal Castelfranco nominato poscia Orazio dal Paradiso, perché in essa
eccellentem.te vi ha dipinto il Paradiso de' Dei, La qual pittura ha sempre
dato e sempre darà fama al Pallaggio, dal che nascer ne' deve, che se per
aventura in qualche parte si guastasse, o fosse guasta, convinirebbe da mano
giudiciosa, ed eccellente farla risarcire, perché tanto nella volta, che
nelle muraglie non avesse giammai a' mancare. L'altra Sala è tutta bianca, e
della stessa figura, a cui fu aggiunto un ballaustro all'interno onde resta
(...io non approvi simil sorta di ritrovati...). Avendo a farsi la parte di
mezzo che è la più nobile conveniva in essa introdurre una Sala totalm.te
diversa dalle altre, e perciò ve ne ho posto una più grande in proporzione,
e in direzione contraria, ed ornata di Architettura, il quale ornam.to ha il
pregio di addobbare da se solo, e di restar sempre aggradevole dopo secoli,
e secoli. Accanto alla medesima vi è posta una loggia, la quale facendo
maestà al Pallaggio serve a godere il fresco nelle State, e dà adito a
vedere il Giardino, oltre di che medicasi con simile costruz. la fantasia di
coloro a' quali paresse cosa strana l'aver otturate le Loggie dei due
Pallaggi. Delle camere poi non ne faccio menzione bastando il vederle in
disegno... Nel piano superiore ascendesi colle scale a semicircolo... Le due
esistenti fabbriche sono liscie, vale a dire senza ornati, ed hanno
un'aspetto di quattro colonne nel mezzo di pianta quadrangolare, che
sostengono un frontespizio; risalgono queste dal rimanente della fabbrica, e
perciò la stessa risalita ho data al nuovo Pallaggio; nel mezzo poi vi ho
poste risalite, una nelle ale, che sporgono quanto li pilastri dei vecchi
Pallaggi, e l'altra di più perché proveniente da colonne di pianta rotonda.
Per conservar l'Unità, che tanto mi è stata a cuore, e che mi ha fatto
pensare non poco vi ho fatto l'aspetto di quattro colonne, e di intercolonj
compagni degli altri perché sostenga un'egual frontespicio, e di più vi ho
dato incremento con due intercolonj a pilastri, li quali senza turbar
l'unità fanno vedere più ricca, e più maestosa la parte del mezzo. Tanto
nella facciata, che nella Sala vi ho affettata la maniera dello Scamozzi
tenua in questa fabbrica, e perciò sono certo di non aver perduta quella
Unità, che tanto mi stà nell'animo... Per dar fine soggiungo, che il
Pallaggio posteriorm.te fabbricato coll'altro da fabbricarsi, deve
dipingersi a somiglianza di quello che esiste cioè nello esterno verso mezzo
giorno, quando vogliasi operazion decorosa, ed applaudita. Troppo incremento
riceve la facciata nella struttura dal pennello addoperatovi nel vecchio
Edifizio, come chiaramente apparisce, quando se ne voglia fare il
confronto, e troppo bella si è l'opera di già fatta per averla a'
scancellare, il che senza le grida universali non potria farsi. Dalla parte
di tramontana cioè del Giardino, essendo troppo cruda la pittura esistente
sarei di parere che fosse cancellata, e si ristabilissero tutte le fabbriche
insieme di bianco. Se poi le finestre arcuate non sono alla moda, secondo
alcuni poco importa, mentre sono tanto belle in mezzo alla pittura suddetta,
che paragonabili non sono in queste date circostanze ad altre per ornare,
che fossero...>>.
L'album viene presentato in mostra aperto sulle due facciate
che descrivono, una, l'<<Alzato colla giunta di una loggia nel palagio
nuovo e senza le due che devono otturarsi nel pian terreno delle vecchie
fabbriche>>, che traccia la facciata rivolta verso il parco dopo
l'adattamento previsto dal Preti per congiungere le due palazzine dello
Scamozzi, riconoscibili ai lati e caratterizzate dai timpani. Adattamento
nel quale si apre una grande scalinata, che iniziando in due rampe e
lasciando aperto il passaggio sotto l'aggiunta sorretto dalle cariatidi,
conduce al piano nobile. La facciata dell'architettura di congiunzione è
caratterizzata da un ampio porticato con colonne sormontato da un timpano,
che riprende i due timpani delle palazzine preesistenti, decorato con statue
acroteriali. L'altro disegno mostra invece gli <<Alzati sopra il giardino
con sitto vuoto nel mezzo e loggie terrene aperte>>, che rappresentano
probabilmente due fedeli riproduzioni di come si dovevano presentare le due
palazzine dello Scamozzi nel 1766, anno dell'esecuzione di questo progetto.
Provenienza:
nessuna indicazione positiva rinvenuta.
Bibliografia:
Favaro-Fabris M., 1954, pp. 67, 69, 120, 121, figg. 110, 116;
Bordignon Favero G., 1958, pp. 16, 18, 77, 78, tavv. 9, 13; Brusatin M.,
1969, p. 250, n. 131, fig. 108; Storia di una Biblioteca..., 1986,
pp. 42, 44; Puppi L., 1990, p. 311; Colonna-Preti S., 1997, p. 198.
Restauri:
Laboratorio P. Ferraris, 1986. |